L’Onorevole Custode Re Solovenne fatto chiamare dai saggi presso la Sala Maestra.Se pur Custodi della Suprema Ruota della Legge Universale, i 3Re, Re Solo, Re del Silenzio, Essere Celeste, non erano soliti incontrare i membri superiori della Società degli Opalescenti in quella Sala, se non per i casi in cui la loro presenza fosse stata determinante. Ci trovavamo sotto la luce della Luna del Cielo di Orione e sapevamo che il sistema del Regno di Diamante avrebbe generato nuovi esseri adamantini con l’influenza di quel grande spettacolo luminoso al quale il Regno era sottoposto da parecchio tempo oramai. Ci si aspettava nuove nascite e soprattutto numerose. Il Re Solo, arrivato alla Sala Maestra, ebbe come l’impressione di trovarsi nel bel mezzo di una potentissima tempesta cosmica ed i saggi, che lo videro arrivare, gli si strinsero attorno, quasi a proteggerlo da qualcosa di così tremendamente potente quanto meraviglioso. Conoscevo la Sala, ma mai prima di allora ne avevo fatto l’esperienza della sua natura madre : la Creazione.
Perché i saggi avevano scelto me? Era molto tempo fa e correva l’Anno del Serpente, quando fui il primo dei discendenti dei 3Read essere scelto ed istruito dal mio predecessore. I saggi dell’epoca non nutrivano molta simpatia per i giovani che intraprendevano la via dei 3Re, avrebbero di gran lunga preferito proseguire con gli originali, ma che purtroppo una volta ceduto lo scettro del Custode della Suprema Ruota al loro successore, si sarebbero immessi nuovamente nel sistema planetario. Senza ombra di dubbio oggi dovevo vedere con i miei occhi dove il Re Solo sarebbe andato a finire, quello che un giorno sarebbe stato il nuovo inizio, era lì, era quel delirio cosmico estremamente travolgente, così tanto, da volercisi perdere dentro. Ecco la risposta alla mia domanda. Potrebbe anche voler dire che nel gruppo dei giovani che i saggi mi assegneranno, ci sarà il mio discendente. Grazie a questa magistrale tempesta cosmica, mi è stata indicata la mia ultima corsa nel Regno Brillante delle 8 sorgenti. Quando i saggi si staccarono dalla formazione assunta per fare a me da scudo, la Sala Maestra tornò ad essere la stanza che conoscevo, dalle pareti scure con qui e là dei punti di colore chiaro che stavano ad identificare i Regni, i Cieli, le Costellazioni, alla parete nord una porta, alla parete sud un’altra ed un soffitto più basso rispetto alle stanze del castello madre, su cui la simbologia era totalmente diversa da quella delle pareti, una epifania di numeri, figure, lettere, simboli, codici, impossibili da mettere assieme e da decifrare. Io sapevo bene a cosa servivano e ne conoscevo il potere. I 3Re, i custodi della Suprema Ruota della Legge Universale, avevano il compito di vigilare sui continui movimenti della Suprema Ruota, i cosiddetti cambiamenti, generati da un direttore d’orchestra di eccellenza, colui che operava solo, nella Sala Maestra : Sorte, l’Algoritmo. Ma ora, la cosa più importante erano le nuove generazioni di esseri adamantini. Dov’erano? La Sala Maestra oltre a me e ai saggi, tantissimi come mai ne avevo visti tutti assieme in una volta, era deserta. Mi invitano ad uscire dal lato sud della stanza e mi fanno accomodare su di un seggio enorme, a dir poco ridicolo date le mie dimensioni, ma la situazione continua ad essermi completamente nuova, per cui mi faccio guidare ed eseguo.
Mi siedo, il sedile è rotondo in pietra opalescente, mi appoggio allo schienale, è altissimo, con l’estremità ovale, anch’esso in pietra opalescente, le braccia vanno in automatico sui braccioli, in pietra opalescente con intarsi in onice nera. Con grandissima sorpresa, il mio corpo, quello che fino ad un attimo prima conoscevo, non era più. La tunica che indossavo si era strappata per intero, mentre ero come triplicato in lunghezza: gambe, braccia, busto, collo, mani, piedi, il volto, le orecchie, sentivo gli occhi tirare verso l’alto, mentre il cranio spingeva indietro. In me nessuna paura, di conseguenza nessun dolore, ma una voglia incontenibile di ridere. Così esplosi e la risata mi fece crescere ancora e ancora di più, in un corpo magnifico, iridescente, trasparente come fosse di cristallo, forte, solido, come il diamante, luminoso di una luce calda e dolce. Ero io, il Re Solo. I saggi di fronte a me fecero gli omaggi all’Onorevole Custode della Suprema Ruota, inclinando il capo verso il basso quanto basta, dopodichè lasciarono lo spazio alle nuove creature adamantine, il gruppo degli opalescenti di cui mi sarei preso cura fino alla fine dei miei giorni nel Regno di Diamante.